Ris e malastre: ma non viene già fame?


Oggi per voi una ricetta, ringraziamo Emilio Roncarolo per averci donato al museo tanto materiale per raccontare il Mortigliengo e le sue tradizioni, un ricordo vivo e un abbraccio.

Che famina! 
Oggi si cucina, 
cosa mettiamo nella Biellina?

Ris e malastre

Chi è Viola?

La viola del pensiero (viola tricolor) è ormai presente (senza essere stata seminata) negli orti, giardini, prati e, con l'avanzare della stagione, sempre più su in montagna. Questo leggiadro fiore viene anche conosciuto con i nomi: malastra, pensè, violetta blu, pansè salvégh, pansè suoceranöra, viola di san Giuseppe. I suoi fiori sono leggermente profumati e di tanti colori: bianco, giallo, lilla, viola, azzurro e blu. Venivano usati nella medicina popolare ed oggi si trovano in erboristeria. 

Narra la Leggenda...

Un'antica leggenda delle nostre valli narra che il nome “malastra” è stato dato a questo fiore per significare la posizione privilegiata della matrigna e delle sue due figlie rispetto alle due figliastre. Infatti, in basso, sul petalo maggiore, sostenuto da due sepali verdi, sta comodamente seduta la “malastra”; ai lati, i due petali sorretti dal sepalo, rappresentano il sedile per le figlie; i due petali che si trovano in alto (nel solaio) rappresentano invece il sedile per le figliastre. A ricordo di questa leggenda, si consuma con piacere una deliziosa minestra. 

La ricetta della Minestra

Si prepara in questo modo: far bollire delle patate in poca acqua, nella quale aggiungere una bella manciata di “malastre” appena raccolte. Cotte le patate, schiacciarle aggiungendogli del buon burro. In una pentola mettere poca acqua e far cuocere il riso insaporendolo con il sale.

Versare un bel po' di latte intero caldo con la panna affiorante mescolando ed aggiungendo le patate schiacciate. Dopo dieci minuti di lenta cottura, scodellare la minestra e cospargerla con qualche “malastra”. Lasciare riposare per qualche minuto fino a quando comparirà sulla superficie della minestra un velo di panna invitante all'assaggio: veramente squisita!

Buon appetito!

Testo di Emilio Roncarolo

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